giovedì 26 dicembre 2013

Sulle piazze vuote


 dall'Agorà alla piazza contemporanea


Piazza del Liberty, Milano, 2013
Un interessante tema sul quale è necessario fornire un approfondimento è il tema della piazza. Partendo dal presupposto che la piazza come agorà nasce come luogo di incontro, luogo di vita politica e sociale già dall'antica società greca. Superfluo ricordare come l'agorà fosse al tempo il luogo più importante della città, il luogo dove si svolgeva la vita della città, quel luogo era l'essenza della città.


Ultimamente, frequentando luoghi e analizzando nuove sistemazioni di piazze urbane ho notato una particolare attenzione nella loro progettazione. Una comune particolarità riguarda il fatto di lasciare parecchio spazio vuoto all'interno della città, quasi come se si volesse dare aria, quasi come si volesse creare uno spazio, come nell'antica agorà dove i grattacieli e gli edifici monumentali hanno la funzione di quinte per il palcoscenico teatrale della vita cittadina.


Le piazze vengono lasciate vuote, all'interno di esse è presente solo la vita cittadina, differentemente da progettazioni che possiamo associare al periodo rinascimentale, le nuove piazze urbane spesso non vengono dotate di elemento centrale, quale esso possa essere una fontana o un obelisco o anche un monumento. La nuova progettazione non prevede simile elemento catalizzatore, la piazza viene lasciata vuota, un enorme spazio al servizio della cittadinanza e non solo, un enorme spazio vuoto che spesso viene utilizzato solamente come punto di passaggio all'interno di una città troppo frequentemente interessata al proprio mondo virtuale rispetto a quello che potrebbe essere visto come un nuovo mondo sociale.

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